Il 25 aprile 1472 moriva a Roma Leon Battista Alberti, uno dei più grandi poliedrici intellettuali del Rinascimento italiano. Architetto, pittore, scienziato, filosofo e scrittore, Alberti è considerato uno dei precursori del Rinascimento e un emblema dell’uomo del Rinascimento, capace di spaziare tra molteplici discipline con una mente vivace e curiosa. Il suo approccio all’arte e alla scienza ha segnato un punto di svolta nell’evoluzione del pensiero e della cultura del suo tempo.
Tra le sue opere più celebri, spicca la “De re aedificatoria”, trattato sull’architettura che influenzò profondamente la teoria dell’architettura rinascimentale. Alberti si distinse anche come architetto, progettando numerosi edifici in Italia, tra cui la facciata di Santa Maria Novella a Firenze, un esempio perfetto del suo stile classico e armonioso, che cercava di unire il bello alla funzionalità. Inoltre, il suo trattato di pittura, “De Pictura”, è uno dei più importanti testi sull’arte, in cui teorizzava il concetto di prospettiva come strumento fondamentale per rappresentare la realtà.
Non solo artista, ma anche pensatore, Alberti scrisse opere di filosofia, matematica, e linguistica, lasciando un’eredità intellettuale che continua a influenzare la cultura occidentale. La sua morte segnò la fine di una carriera straordinaria, ma il suo pensiero ha continuato a essere studiato e apprezzato nei secoli successivi, consolidando Alberti come una delle figure più significative della storia della cultura rinascimentale.