Il 20 aprile 1932 moriva a Cuneo Giuseppe Peano, uno dei più influenti matematici e logici del suo tempo, pioniere del pensiero formale e del linguaggio matematico moderno. Nato nel 1858 a Spinetta, frazione di Cuneo, Peano dedicò la sua vita allo studio rigoroso delle basi della matematica, introducendo concetti che ancora oggi sono fondamentali nello studio della logica e dell’aritmetica.
Tra le sue più celebri conquiste figurano le “Formule di Peano”, un sistema di assiomi che definisce i numeri naturali in modo puramente logico e formale. Questo sistema fu alla base di quella che oggi conosciamo come aritmetica di Peano, punto di partenza per lo sviluppo della logica matematica nel Novecento. Ma Peano fu anche un innovatore nel campo della notazione e del linguaggio simbolico, cercando di rendere la matematica più universale e accessibile.
Convinto che la matematica dovesse avere un linguaggio internazionale, ideò un’“lingua ausiliaria” chiamata Latino sine flexione, per comunicare in modo chiaro tra studiosi di culture diverse. Fu membro dell’Accademia dei Lincei e insegnò all’Università di Torino, dove formò generazioni di matematici. Con la sua morte, l’Italia perdeva un grande pensatore, il cui lascito scientifico è ancora oggi alla base della logica formale e della teoria dei numeri.