Il 5 maggio 1860, Giuseppe Garibaldi salpa da Quarto, nei pressi di Genova, alla guida della celebre Spedizione dei Mille. A bordo dei piroscafi Piemonte e Lombardo, circa un migliaio di volontari – in gran parte giovani, studenti, artigiani e professionisti – si imbarcano per un’impresa che cambierà per sempre il volto dell’Italia. La meta è la Sicilia borbonica, dove i moti insurrezionali contro il dominio dei Borboni offrono il contesto perfetto per un intervento decisivo.
La Spedizione, che gode di appoggi e sostegni più o meno espliciti da parte di settori del Regno di Sardegna e di patrioti liberali, rappresenta una tappa fondamentale nel processo di unificazione italiana. Garibaldi, figura già leggendaria, viene visto come l’eroe popolare in grado di incarnare l’ideale risorgimentale e dare un impulso concreto al sogno unitario. Il suo carisma riesce a cementare un gruppo eterogeneo, pronto a combattere per l’Italia libera e unita.
L’impresa si rivelerà un successo militare e simbolico: in pochi mesi Garibaldi conquisterà la Sicilia e poi il Sud continentale, aprendo la strada all’annessione al Regno di Sardegna e, infine, alla proclamazione del Regno d’Italia. La partenza da Quarto resta uno dei momenti più iconici della storia nazionale, celebrata come l’inizio di una delle campagne più epiche del Risorgimento.