Gio. Mag 22nd, 2025

Riflessione sul Vangelo del 7 maggio 2025: “Io sono il pane della vita”

Gesù continua a rivelarsi come il pane che da vita eterna, ma la sua affermazione solleva una questione cruciale: la difficoltà nel credere, nonostante i segni e le parole chiare. La folla lo ha visto compiere miracoli, eppure non riesce a credere in Lui come il vero pane disceso dal cielo. La fede sembra essere la sfida centrale del messaggio di Gesù. È facile essere attratti dalla novità dei suoi segni, ma accogliere davvero il suo insegnamento richiede un passo in più: la fede profonda, che non si ferma all’apparenza ma che riconosce in Gesù il Figlio mandato dal Padre.

Gesù insiste sulla sua missione: non è venuto per compiere la propria volontà, ma quella del Padre che lo ha mandato. La sua volontà è chiara: non perdere nulla di quanto il Padre gli ha dato, ma risuscitarlo nell’ultimo giorno. È una promessa di vita eterna per chi crede in Lui, una vita che non finisce con la morte, ma che si trasforma in risurrezione e gloria. La visione cristiana della salvezza è completa, non si limita a un miglioramento temporale della vita, ma si proietta nell’eternità, che comincia già nel momento in cui si accoglie Gesù come pane di vita.

L’invito di Gesù è rivolto a ciascuno di noi: credere in Lui significa essere radicati nella volontà di Dio, che desidera che nulla e nessuno vada perduto. La vita che Gesù offre non è una vita ordinaria, ma una vita che vince la morte, una vita che si compie nell’ultimo giorno. È una chiamata a non accontentarsi di un pane che sfama solo per un momento, ma a cercare il pane che dà la vita eterna.

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