Gio. Mag 22nd, 2025

Riflessione sul Vangelo del 21 aprile 2025: “Conoscere e farsi conoscere”

Gesù si presenta come il buon pastore, una delle immagini più dolci e profonde dell’intero Vangelo. Non un capo distante, non un giudice severo, ma qualcuno che conosce le sue pecore e si lascia conoscere da loro. È una conoscenza che va oltre la superficie: è intimità, relazione, amore reciproco. E questa relazione è così forte che Gesù è disposto a dare la vita per noi.

Il contrasto con il mercenario è netto: il mercenario fugge, non si interessa davvero delle pecore. Gesù invece rimane, protegge, si espone, affronta il lupo. Il pastore buono non solo guida, ma condivide la vita delle sue pecore. Conosce le nostre paure, le nostre fatiche, i nostri smarrimenti… e ci cerca, ci chiama per nome.

Gesù parla anche di altre pecore “che non provengono da questo recinto”. Il suo amore non ha confini, non si limita ai “già dentro”, ma si allarga a tutti. Il sogno di Dio è un unico gregge, unito non dalla forza o dal giudizio, ma dalla voce del Pastore che ama, guida e dona la vita.

Questa pagina ci invita a fidarci di Lui, ad ascoltare la sua voce in mezzo alle tante che ci confondono. Ma anche a chiederci: siamo davvero parte di questo gregge? Lo riconosciamo nella nostra vita quotidiana? Sappiamo anche noi prenderci cura degli altri come Lui fa con noi?

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