Il 18 aprile 1904 nasceva a Meda, in Lombardia, Giuseppe Terragni, architetto e pioniere del movimento razionalista in Italia. Formatasi al Politecnico di Milano, la sua carriera si intrecciò fin dagli inizi con l’avanguardia culturale e architettonica europea, trovando ispirazione nel Bauhaus e nelle esperienze costruttiviste. Con uno stile essenziale, geometrico e moderno, Terragni si impose come una delle voci più innovative dell’architettura italiana del primo Novecento.
Tra le sue opere più celebri spicca la Casa del Fascio di Como (1932-1936), considerata il manifesto del razionalismo italiano. Con linee pulite, volumi semplici e una trasparenza simbolica tra spazio pubblico e privato, l’edificio è ancora oggi studiato a livello internazionale come esempio di architettura funzionale e ideologicamente complessa. Sebbene legato inizialmente al regime fascista, Terragni seppe esprimere nella sua opera una visione moderna e aperta dell’architettura, superando le logiche propagandistiche del tempo.
La sua carriera fu purtroppo breve: morì prematuramente nel 1943, a soli 39 anni, dopo essere stato colpito da un trauma nervoso durante la guerra. Nonostante la giovane età, la sua influenza fu duratura e determinante per l’evoluzione dell’architettura moderna in Italia. Giuseppe Terragni viene oggi ricordato come uno dei più grandi innovatori del Novecento, capace di coniugare rigore formale, funzionalità e ricerca estetica.