Il 14 aprile 2008 si concludevano le elezioni politiche italiane, svoltesi in due giornate, che videro il trionfo del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi. Con oltre il 46% dei consensi, la coalizione formata dal Popolo della Libertà e dalla Lega Nord superò nettamente il Partito Democratico di Walter Veltroni, fermo al 37%. Per Berlusconi fu il terzo mandato da Presidente del Consiglio, dopo quelli del 1994 e 2001.
Le elezioni, indette dopo la caduta del governo Prodi, si svolsero con un clima politico teso e un forte desiderio di stabilità da parte degli elettori. Fu anche la prima tornata politica in cui il Partito Democratico si presentò come soggetto unitario, nato dalla fusione tra Democratici di Sinistra e Margherita. Nonostante l’innovazione politica e comunicativa della campagna di Veltroni, il risultato premiò l’esperienza e il pragmatismo di Berlusconi.
Il voto del 2008 segnò anche un ridimensionamento del panorama partitico: restarono fuori dal Parlamento diverse forze minori, compresa la Sinistra Arcobaleno. Il nuovo governo si insediò in un contesto internazionale complesso, a pochi mesi dalla crisi finanziaria globale. L’esito elettorale confermò ancora una volta la centralità del duello tra i due grandi poli e la figura, sempre divisiva ma determinante, di Silvio Berlusconi.